venerdì 29 giugno 2012

Baci di dama

Sono golosa di biscotti, al cioccolata,marmellata, secchi, di ogni tipologia...Tra i miei preferiti ci sono i baci di dama...
Ricercando una ricetta su Internet, ho scoperto che sono originari della città di Tortona in Piemonte, dove nacquero più di un secolo fa.
La ricetta  si può realizzare sia con le nocciole che con le mandorle: io ho provato con le seconde, per utilizzare delle mandorle che avevo in casa e che avrete ritrovato diverse volte nelle mie ricette (mandorle super siciliane)! Non sono per nulla difficili da fare e, secondo me, si possono apportare delle variazioni ottenendo delle varianti più originali: io per esempio ho utilizzato la farina di kamut per l'impasto e il cioccolato extra fondente invece del gianduia! 

Ho scordato di fare la foto, scusatemi!!!!
E questa volta non ho nemmeno abbinato un vino. Ma vi prometto che la prossima volta, quando proverò la variante con il cioccolato d'arancia, posterò foto e consigli su vino da abbinare!!! 

giovedì 28 giugno 2012

Una cena pugliese: insalata di kamut con carciofini e mozzarella

Questa sera ho deciso di cucinare qualcosa di semplice, ma curato.  Per cui ho puntato sulla "ricercatezza" degli ingredienti".
Ho scoperto nel cuore della città due negozi molto interessanti. Un negozio con prodotti prevalentemente biologici. Non sono affatto una salutista, ma mi piace provare cose nuove e in questi posti si possono trovare delle "chicche", con la garanzia di  un prodotto di alta qualità. E' così che ho deciso di comprare il kamut "precotto". Assomiglia molto all'orzo ed è semplicissimo da cucinare, in quanto va cotto in acqua bollente e salata per 8 minuti.
Seconda tappa del mio giro è stata un negozio pugliese dove si vendono prodotti tipici della regione e qualche altro prodotto del sud d'Italia (come la mozzarella campana). Ho fatto incetta; ho voluto provare le trecce di mozzarella vaccina, dei carciofini grigliati sott'olio e i tipici taralli dai gusti assortiti (all'olio, alla pizzaiola e piccanti). Credo valga inoltre la pena provare i sughi per la pasta e le varie salsine per le bruschette, la ricotta fresca e gli altri formaggi più stagionati (tutti pugliesi), il pane di altamura dop (hanno anche altre varietà, in base al giorno della settimana) e la focaccia pugliese.
Il negozio è piccolino (si trova nella vicino alla gelateria Grom di Treviso: il sito internet è http://www.ilpeperoneneg.it/) e la gamma di prodotti è abbastanza ristretta, ma posso garantire sulla qualità dei prodotti (molto alta). Non da meno la gentilezza del personale: madre e figlio ti spiegano con orgoglio i prodotti della loro terra,  ben felici di farteli assaggiare  (ho dovuto stopparli all'ennesimo tarallo che mi hanno offerto e che mi sono mangiata).
Nel  negozio si trova ovviamente anche vino regionale:  ho acquisato un rosè docg (vitigno bombino nero, Pungirosa). I vini rossi pugliesi (come in genere quelli del Sud d'Italia) sono tendezialmente ad alta gradazione alcolica. Questo dipende dal clima e dall'esposizione al sole che fanno si che, nell'incrocio tra componente acida e componente zuccherina che si ha nella fase di maturazione dell'uva, quest'ultima prevalga, favorendo quindi una certa gradazione alcolica.
Tornando a noi, essendo molto caldo, ho preferito puntare su un rosè, meno alcolico e da bere fresco in accampognamento a pietanze leggere.

Ecco quindi che nasce la mia banalissima ma gustosa ricetta:
insalata di kamut tiepida, con carciofini grigliati sott'olio (sminuzzati finemente) e dadini di mozzarella pugliese. Il tutto abbondantemente pepato e arricchito con un goccio d'olio extra vergine d'oliva.
Riconosco di non avere grandi meriti, se non uno: la mia gita per negozi e la scelta degli ingredienti!



Il tempo sfugge

Il problema è sempre lo stesso: il tempo. Mi piacerebbe preparare manicaretti ogni sera, ma il tempo sfugge, la stanchezza molte volte si fa sentire e prende il sopravvento...Ma ieri sera, approfittando del fatto che il mio ragazzo rientrava tardi, ho deciso di impegnarmi un pò. Ed è cosi che ne sono risultati i seguenti piatti:

sogliola cotta in forno con passata di pomodoro, origano siciliano, pinoli e straccetti di melanzane







un'insalatina con avocado e aceto balsamico di Modena

un cestino di spinaci cotti nel latte, spolverati con della ricotta siciliana piccante e con un bastoncino di formaggio Asiago a mò di decorazione


sabato 23 giugno 2012

Una ricetta di Max Alajmo: cappuccino di seppie al nero


From the magazine "Four"


Per 4 persone:
Per le seppie al nero:
300 g di seppie pulite tagliate a cubetti
150 g di brodo vegetale
30 g di vino bianco
20 g di cipolla tritata
20 g di olio extravergine di oliva
1/4 di spicchio d'aglio
1/2 foglia di alloro
un pizzico di sale
nero di seppia (ricavato dalla sacca durante la pulizia della seppia)

Per la crema di patate:
450 g di patate pelate a pasta bianca e tagliate a cubetti di 2 cm
100 g di panna
95 g di latte
60 g di brodo vegetale bollente
20 g di olio extravergine di oliva
6 g di sale
3 g di zucchero
3 g di erba cipollina a julienne
1.5 di salsa di soia

Preparazione:
1 cucchiaio di erba cipollina tagliata a julienne
qulche goccia d'olio

Procedimento:
Per le seppie al nero: sudare la cipolla e l'aglio nell'olio, unire le seppie, rosolare appena e bagnare poco a poco con il vino bianco. Sfumare e aggiungere il nero di seppia e il brodo vegetale poco alla volta. Incoperchiare e cuocere lentamente fino a interenimento delle polpe.
Per la crema di patate: versate le patate in una pentola colma di acqua fredda e lessarle senza sale. Frullarle al Termomix a 60 gradi, unendo il latte, la panna, la soia, lo zucchero e il sale. Versare a filo l'olio ed emulsionare con il brodo bollente. Travasare la crema in una terrina calda, unire l'erba cipollina  e mescolare delicatamente.

Preparazione: porre in un bicchiere di vetro trasparente un cucchiaio di seppie al nero e ricoprirle con la crema di patate. Terminare guarnendo sopra con alcune gocce del sugo di cottura delle seppie e con l'olio; cospargere con un pizzico di erba cipollina.


Una cena alle Calandre - Complimenti allo Chef Massimo Alajmo

La seconda parte del mio compleanno merita un post ad hoc, vista la sua unicità.

Il mio ragazzo, tra i vari regali, ha deciso di farmi provare un'esperienza unica, un'emozione nell'ambito enogastronomico che ricorderò per sempre.

Mi ha invitata a prepararmi elegantemente per la serata per portarmi a mangiare in questo ristorante:

"Un luogo di sapori in movimento, dove i sensi sono continuamente sollecitati". Il cuoco, Massimiliano Alajmo, è il più giovane chef al mondo insignito di 3 stelle Michelin.
"la cucina deve spogliarsi dell'inutile per ritrovare la stessa innocenza che il bimbo ha nel raccontare il suo piccolo mondo..."
Una cosa molto particolare,che mi ha colpito è l'importanza che Alajmo dà al senso dell'olfatto, aspetto che non avevo preso così tanto in considerazione nella mia cucina. Tanto che ha collaborato con un famoso profumiere friulano, sviluppando una linea di oli essenziali spray che non sostituiscono la materia prima di cui sono fatti, ma ne accelerano la percezione (come basilico, limone e zenzero).

Infine, ultima cosa che vorrei raccontare prima di deliziarvi con il menù è la particolarità dell'ambiente: non ci sono tovaglie bianche, ma si pranza su dei tavoli di legno, dall'effetto molto caldoche invoglia ad accarezzarli, ricavati da un singolo albero di frassino olivato di 300 anni.
Lo staff invita inoltre a mangiare alcuni piatti con le mani!

Un piatto con pomodoro, olio, ricotta, fave, pane, fagiolini, basilico e peperoncino.
A leggerlo sembra un piatto banale, ma il profumo e l'accostamento di sapori vi assicuro che lo rendevano incredibilmente saporito. Il pane ovviamente appena sfornato.

Cappuccino di seppie al nero.
Una crema di patate ed erba cipollina, con un cuore di nero di seppia.
"Un Elisir" è l'unico commento che posso esprimere.

Cannelloni croccanti di ricotta e mozzarella di bufala con passata di pomodoro.
Davvero saporiti e la sala di pomodoro molro delicata.

Risotto allo zafferano con polvere di liquirizia.
Sicuramente da riprodurre in casa. Accostamento interessante.

Battuta di carne cruda piemontese con tartufo nero estivo (piatto da degustare a meno servito sulla corteccia).
Piatto fresco, dove il tartufo risaltava molto.

Maialino da latte arrostito; salsa alla senape e polvere di caffè
Il maialino si scioglieva in bocca e la salsa alla senape si combinava perfettamente con la polvere di caffè.

Devo dire che le portate saziavano molto, nonstante fossero minimaliste.
Il mangiare con degli intervalli di tempo tra una portata e l'altra crea un senso di sazietà che non si percepisce quando si mangia "in un colpo solo" un piatto abbondante.

Come dessert:
Sfoglia all'olio extravergine d'oliva con passata di albicocche e vaniglia

Dolce di pistacchio con spuma di lamponi.

Molto ricercato il primo. Solitamente siamo abituati a percepire il sapore del burro nei dolci, non dell'olio di oliva che si notava molto. Nonostante ciò l'ho molto apprezzato, per la sua diversità da una normale sfoglia.

Il dolce al pistacchio era invece meraviglioso. Anche qua non aggiungo commenti.

Nel prossimo post voglio proporvi la ricetta del cappuccino di seppie e quella dei cannelloni croccanti, due piatti che credo meritino di essere quantomeno provati. A fine cena, dopo un trattamento speciale, mi hanno regalato un libro con alcune ricette, pertanto, creerò dei post ad hoc per condividerle.










mercoledì 20 giugno 2012

Una cena improvvisata

Ebbene..Sono molti a credere che mangiare bene implichi un preparativo molto impegnativo e lungo, ma io voglio smentire questa teoria...A mio avviso, la maggior parte delle volte la fantasia è l'elemento essenziale, coniugata con la passione...Fino ad oggi non ho mai voluto pubblicare ricette e piatti del vivere quotidiano, pensando che fossero banali; ma mi sono ricreduta...Il mangiare fa parte della nostra vita e anche piatti non elaborati ma preparati con cura, possono essere fonte d'ispirazione...L'altra sera non avevo nulla in casa (ma veramente nulla), se non avanzi sparsi senza nessuna connessione l'uno con l'altro..Ho deciso comunque di combinarli, creando un piatto di verdure miste così composto:

spinaci spadellati con del formaggio fresco
una caponata di melanzane preparata al momento (per velocizzare il processo ho cotto le melanzane con del brodo vegetale e aggiunto del vino dolce in cottura: effetto stupendo), con dei cubetti di asiago dolce
un'insalatina novella con pinoli e sfilacci di cavallo
crostoni di pane scaldati in forno per accompagnare questa portata che chiamerei "le tre stagioni", per l'affiancamento delle tre porzioni vegetariani (se non fosse per gli sfilacci).

è stata molto apprezzata!




lunedì 18 giugno 2012

Una cena speciale per una persona speciale

Beh, vogliamo ridere un pò? Avevo già postato questo menù ma poi, per volere fare qualcosa di complicato (usare linguaggi di programmazione non è il mio forte), ho cancellato tutto. Vediamo come viene riscriverlo per la seconda volta.

Ho preparato una cena per una persona speciale, un'amica che se ne andrà a vivere e lavorare all'estero, appassionata di cucina pure lei e oserei dire bravissima! Nonostante la paura del giudizio esperto (scherzo), mi sono cimentata nella preparazione di una cenetta un pò particolare e sfiziosa.

Come antipasto un bicchierino con una base di pinoli macinati, dei cubetti di formaggio Asiago fatti macerare per una mezz'ora circa in olio extravergine d'oliva (olio extra vergine Vignalta dei colli Euganei) e impepati per bene e una caponatina di melanzane e pomodorini pachino. Merita citare la cottura di quest'ultima: ho spadellato melanzane (togliendo la buccia) e pomodorini, con un trito d'aglio e del vino dolce in cottura (Grecale di Sicilia: vino moscato dal sapore molto liquoroso).


 
Il piatto principale: delle sogliole al forno. Le ho massaggiate fronte-retro con dell'olio extravergine e salate lievemente, in virtù della salsa agrodolce in accompagnamento. Quest'ultima l'ho preparata nel modo seguente: ho fatto bollire del latte con delle mandorle di Sicilia e polpa di ciliegie raccolte dai miei suoceri. Ho poi versato il tutto nel mixer, aggiungendo anche una noce di burro per dare un pò di cremosità al composto (ho rimosso la buccia delle mandorle in maniera molto veloce dopo essere state sbollentate nel latte) e ho aggiunto dei ribes, per dare un tocco più "asprigno" alla mousse. Il risultato è una cremina molto delicata, che ho versato in dei bicchierini e decorato con dei grappolini di ribes (quelli avanzati dalla preparazione della salsa).
La parte rimanente della salsa l'ho utilizzata per pennellare le sogliole in maniera delicata, che ho poi decorato con dei grappolini di ribes e delle mandorle tritate in maniera grossolana.








Ho inserito il tutto in forno a 180 gradi e cotto per mezz'ora.
Come contorno ho grigliato delle melanzane (per mantenere la morbidezza le ho leggermente macerate nell'olio) e le ho arricchite con dei cubetti di formaggio, dei pomodorini e degli sfilacci di cavallo.

 La mia amica ha portato il dolce: una crostata preparata con un misto di farina 00 e farina di mais, ripiena di marmellata di fragole. Un sapore delicato ma allo stesso tempo gustoso e che si combinava perfettamente con lo stile della cena.

In abbinamento i seguenti vini:
per l'aperitivo un Prosecco superiore docg (Canah Brut), di Valdobbiadene (seelzione di uve Glera del Solighese): molto fresco ma un controgusto delicatamente amarognolo
per la cena: un Coda di Volpe (Taburno), Fattoria La Rivolta
per il dessert: un Biondo Jeo, metodo classico (fermentazione dei lieviti in bottiglia), da uve dei colli asolani: da provare, per il suo perfetto abbinamento al dessert, nonostante il gusto secco

domenica 17 giugno 2012

L'occhio vuole la sua parte: insalata caprese


Una delle mie teorie è che la decorazione delle portate sia fondamentale per rendere una degustazione completa. Per questo la scorsa domenica, dopo una lunga corsa, ho deciso di preparare una fresca caprese. Ho utilizzato mozzarella di bufala e pomodorini pachino. Quest'ultimi li ho tagliati a metà essendo molto piccoli (ma dolcissimi) e li ho disposti attorno al piatto creando due corone concentriche. Al centro ho disposto la mozzarella tagliata a cubetti irregolari e ho condito il tutto con olivio extravergine d'oliva dop, capperi sotto sale di Sicilia (hanno un gusto speciale, molto più intenso a mio avviso di quelli sotto aceto, ma vanno lavati molto bene per eliminare l'eccesso di sale). Inoltre, non stona mai una spolverata di origano (pure questo rigorosamente siciliano, fatto essiccare e poi sbriciolato).
Questo piatto va accompagnato con del pane casereccio scaldato qualche minuto in forno, per eliminarne completamente l'umidità.
Abbinato ad un fresco Lambrusco rosso, vino non molto strutturato con un retrogusto dolce che accompagna piacevolmente piatti freschi ed estivi.


domenica 10 giugno 2012

Le altre culture...

Mmmm....durante una serie di trasferte di lavoro, ho avuto modo di osservare differenti culture gastronomiche...

Riguardo l'Olanda...Beh, devo dire che sono rimasta a dir poco delusa, per la mancanza di un qualsiasi tipo di cultura alimentare a dall'assenza completa di un qualche piatto tipico. Gli unici piatti degni di essere affrontati erano quelli appartenenti ad altre culture, motivo per cui ho deciso di provare una cucina thailandese all'aeroporto, semplicemente per trarre spunto per una potenziale cena etnica: buono l'abbinamento di verdure, curry rosso e gamberi... Il riso andava indubbiamente cotto di più e molta attenzione va prestata alla tipologia di riso utilizzata, ma l'abbinamento è ottimale.


La Polonia ha dei piatti davvero gustosi, sia della tradizione locale (pierogi: una sorta di ravioli, ripieni di ogni ben di Dio, tra cui spesso con la verza) che di altre cucine...Non manca mai lo spunto alla cucina mediterranea, come l'insalata con pinoli, pomodori secchi e scaglie di grana

                                   


Mi hai poi stupita la frequenza della tartare nei ristoranti, tra cui la tartare di salmone, preparata all'interno di una lista di zucchina, abbastanza speziata ma fresca e allo stesso tempo gustosa.


                                             

Inoltre, merita essere citato un particolarissimo ristorante nel centro di Varsavia (U Kucharz from 1938) dove, al di là dell'utilizzo di ingredienti di alta qualità per la creazione di piatti della tradizione (tra cui quello che ho provato io: involtini di carne bianca ripieni di verza, una delle verdure chiave della cucina polacca), si abbina un ambiente estremamente particolare. I cuochi, tutti in rigorosa tenuta professionale con tanto di cappello da chef, cucinano a vista di fronte alla clientela, grazie alla presenza di cappe di aspirazione efficientissime che inibiscono la formazione di qualsiasi odore all'interno della sala.... 

                                        

Per concludere Praga, prima trasferta di quest'anno in Marzo, ma ultima in questo post in quanto non ho fatto molte foto ... A Praga non c'è una grande cultura gastronomica (a parte poche cose: la carpa, pesce tipico durante il periodo natalizio, e il prosciutto di Praga, un cotto tagliato mediamente spesso e mangiato con una salsa simile alla senape)... Per questo molti influssi della cultura mediterranea si fanno sentire e non a caso si trovano alcuni ristoranti italiani di alto livello, tra cui quello di Riccardo Lucque http://www.aromi.cz/en/our-team/

In Russia ho trovato invece un'altissima presenza di cucina italiana di buon livello. 

Mi ha incuriosito molto la portata a seguito, che vorrei riproporre "home-made" in stagione: una zuppa di zucca, con foie gras e straccetti di burrata (o almeno credo fossero questi gli ingredienti). Accostamenti molto azzardati, ma che devo dire non stonavano affatto.

                                




















Una pasta per molti e per pochi

Dopo una giornata un pò storta, cucinare può essere un toccasana. Tornata a casa il sabato pomeriggio dopo una serie di trattamenti di bellezza per sacricare lo stress, propongo di fermarsi a cena a un paio di amici del mio ragazzo, venuti a vedere una partita di rugby e finchè la partita finisce imbastisco un risotto. Alla fine decidono di non fermarsi per raggiungere dei terzi amici ad un aperitivo, per cui, il ristto, originalmente imbastito per quattro, viene destinato a due persone.

Garganelli con gamberetti, zucchine e pepe nero.

Inutile dire che la parte estetica della preparazione è sempre molto importante per me, soprattutto quando ci sono degli ospiti.

Inutile dire che l'aggiunta di olio extravergine d'oliva di altissima qualità sia un "Must" per la cucina mediterranea.

Inutile infine dire che l'abbinamento con un goccio di vino bianco calzi a pennello come abbinamento ad una pasta col pesce di questo tipo. 




Piatti unici ma gustosi


A volte le idee nascono dalla voglia di qualcosa di buono, spesso combinata dalla presenza di un frigo mezzo vuoto, che insieme sono dei veri e propri stimolatori di fantasia.

Da qui nascono questi primi:
Risotto di verdura cotta e vongoline. Dico vongoline perchè si tratta delle classiche vongole da vasetto che, così da sole, non sanno proprio di nulla ma, abbinate nel modo giusto, si possono rivelare una soluzione ottimale per dei piatti veloci ma sfiziosi. Nella cottura del risotto, consiglio l'aggiunta di pepe abbondante e un pò di vino bianco per dare un tocco di "sprint" al piatto. Non mantecare con il burro, ma aggiungere un goccio d'olio d'oliva dop a fine cottura, una volta posto il risotto nel piatto.

Si abbina molto bene ad un vino bianco fruttato, non strutturato ma dal sapore leggero, per non coprire il gusto delicato di verdura e pesce.
A volte le idee nascono dalla voglia di qualcosa di leggero, quando la cena è abbastanza tardiva, dopo una pesante giornata di lavoro e una corsetta lungo le mura della città pre-cena.
Da questo nasce la voglia di creare un piatto salutare ma che combini carboidrati (meglio il riso la sera), proteine e verdure: un piatto unico e completo, da abbinare con un bel bicchierone d'acqua fresca con limone. 

Riso lessato con broccoli, pezzettini di petto di pollo grigliato e tanto pepe nero. Il tutto condito con olio d'oliva dop Pianogrillo.