Beh, vogliamo ridere un pò? Avevo già
postato questo menù ma poi, per volere fare qualcosa di complicato (usare
linguaggi di programmazione non è il mio forte), ho cancellato tutto. Vediamo
come viene riscriverlo per la seconda volta.
Ho preparato una cena per una persona
speciale, un'amica che se ne andrà a vivere e lavorare all'estero, appassionata
di cucina pure lei e oserei dire bravissima! Nonostante la paura del giudizio
esperto (scherzo), mi sono cimentata nella preparazione di una cenetta
un pò particolare e sfiziosa.
Come antipasto un bicchierino con una
base di pinoli macinati, dei cubetti di formaggio Asiago fatti macerare
per una mezz'ora circa in olio extravergine d'oliva (olio extra vergine Vignalta dei colli Euganei) e impepati per
bene e una caponatina di melanzane e pomodorini pachino. Merita citare
la cottura di quest'ultima: ho spadellato melanzane (togliendo la buccia)
e pomodorini, con un trito d'aglio e del vino dolce in cottura (Grecale di Sicilia: vino
moscato dal sapore molto liquoroso).
Il piatto principale: delle sogliole
al forno. Le ho massaggiate fronte-retro con dell'olio extravergine e salate
lievemente, in virtù della salsa agrodolce in accompagnamento. Quest'ultima
l'ho preparata nel modo seguente: ho fatto bollire del latte con delle
mandorle di Sicilia e polpa di ciliegie raccolte dai miei suoceri. Ho poi
versato il tutto nel mixer, aggiungendo anche una noce di burro per dare
un pò di cremosità al composto (ho rimosso la buccia delle mandorle in
maniera molto veloce dopo essere state sbollentate nel latte) e ho aggiunto
dei ribes, per dare un tocco più "asprigno" alla mousse. Il risultato
è una cremina molto delicata, che ho versato in dei bicchierini e decorato
con dei grappolini di ribes (quelli avanzati dalla preparazione della salsa).
La parte rimanente della salsa l'ho
utilizzata per pennellare le sogliole in maniera delicata, che ho poi decorato
con dei grappolini di ribes e delle mandorle tritate in maniera grossolana.
Ho inserito il tutto in forno a 180
gradi e cotto per mezz'ora.
Come contorno ho grigliato delle melanzane
(per mantenere la morbidezza le ho leggermente macerate nell'olio) e le ho arricchite con dei cubetti di formaggio, dei pomodorini e degli sfilacci di cavallo.
La mia amica ha portato il dolce: una crostata preparata con un misto di farina 00 e farina di mais, ripiena di marmellata di fragole. Un sapore delicato ma allo stesso tempo gustoso e che si combinava perfettamente con lo stile della cena.
In abbinamento i seguenti vini:
per l'aperitivo un Prosecco superiore docg (Canah Brut), di Valdobbiadene (seelzione di uve Glera del Solighese): molto fresco ma un controgusto delicatamente amarognolo
per la cena: un Coda di Volpe (Taburno), Fattoria La Rivolta
per il dessert: un Biondo Jeo, metodo classico (fermentazione dei lieviti in bottiglia), da uve dei colli asolani: da provare, per il suo perfetto abbinamento al dessert, nonostante il gusto secco
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