Bevo questo fino presa dall'onda di entusiasmo per il vino col fondo. Dicono che sia il vino "di una volta". Viene rifermentato in bottiglia e mantiene sul fondo il deposito del lievito. E' un vino dal colore torbido, un po' velato... Al naso può risultare fruttato-floreale (deve comunque ossigenare bene), ma dipende molto dall'evoluzione del vino, in quanto il lievito può conferire anche dei sentori "lattici". A mio avviso è comunque un vino che rende di più in bocca che olfattivamente. E' consigliato non scuotere la bottiglia lasciando i lieviti sul fondo, per evitare di accentuare la nota amarognola e la torbidità del vino che finirebbe per sembrare un succo di frutta!Ma i pareri su questo fronte sono moooolto divergenti!
Nei colli trevigiani si produce dalla fine dell’800, consumato dalle famiglie contadine come vino da pasto. Nel 2014 invece va di moda, sorseggiato tra un messaggio what's up e un post di FB :)
Ieri sera ho assaggiato "Guido indigeno". Un vino fatto in società anche con l'oste Mauro Lorenzon.
A) Mi è piaciuta un sacco la bottiglia, davanti e dietro
B) Mi è piaciuto un sacco lo slogan "ho ri-cominciato a sbagliare da dove mi sembrava più giusto"
C) Mi è piaciuta un sacco la scritta della contro-etichetta "profondamente indisciplinato", tanto da dedicargli il titolo del mio post :) Forse perché anche io mi sento così
Mi è piaciuto un sacco il vino, un glera della vendemmia 2012. Meno aggressivo del Sambin per il mio palato. Un po' meno "rustego" un po' più elegante ma comunque sempre un vino "col fondo"!
Condivido le foto.
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