E' un vino fresco e minerale. Con aromi floreali e fruttati non spinti, molto soft. Dietro ad un'etichetta molto semplice e colorata ci sta una filosofia legata a forti valori etici: quello del rispetto dell'ambiente ma soprattutto della valorizzazione delle persone disabili. Il loro motto è "la solidarietà è il motore del nostro fare". Questa cantina, definita "fattoria sociale", si impegna attivamente per sostenere e integrare nel mondo lavorativo le persone diversamente abili, devolvendo parte del ricavato all'associazione Filo di Seta, nata per volontà di Osvaldo e Luisa Tonello, genitori di un ragazzo gravemente compromesso nel linguaggio verbale, ma capace di esprimere attraverso un computer la sua reale, quotidiana lotta per assaporare la vita.
Il vitigno base di questo vino e' il Vespaiolo. L'uva Vespaiola viene chiamata così perché il suo succo è particolarmente amato dalle vespe. Il vitigno è di origine ignota, forse meridionale, forse francese, importato a Breganze dai nobili vicentini per soddisfare i gusti dei veneziani nei loro soggiorni nelle ville vicentine.
In bocca e' molto fresco per via della sua acidita' ma ha comunque una buona struttura tanto da reggere l'abbinamento con il baccalà alla vicentina ma anche con il crudo di pesce.
Come l'ho bevuto io? Non mi sovviene cosa stavo mangiando per dirla tutta ma so per certo che mi ha lasciato un bel ricordo.
Nessun commento:
Posta un commento